"BODY BAGS" (Corpi estranei)
Regia: John Carpenter & Tobe Hooper
Produzione: USA, 1993
Durata: 91 min.
Cast: John Carpenter, Mark Hamill, Stacy Keach, Alex Datcher, Robert Carradine
Cameo: Wes Craven, Tobe Hooper, Roger Corman, Sam Raimi, David Naugthon, Tom Arnold
Vista la recente uscita del dvd in edizione italiana (prontamente acquistato da Thrauma), rispolvero ben volentieri la rubrica "I Cult da riscoprire" (le altre 2 "puntate" erano dedicate a "Black Christmas" e "Il ritorno dei morti viventi") per parlare di questo sconosciuto, modesto, ma dignitoso film horror ad episodi uscito nel 1993 e visto rarissime volte sulle nostre tv; un piccolo gioiellino passato ingiustamente inosservato, composto da tre brevi storie che omaggiano l'indimenticabile stile dei fumetti horror della EC Comics americani degli anni '50/'60 (o i più recenti Creepy e Zio Tibia, per intendersi), tipologia di film già salita alla ribalta con i vari "Creepshow", "Racconti dalla Tomba" e la serie tv "I Racconti dalla Cripta".
John Carpenter col petto squarciato, alle sue spalle Tom Arnold (a sinistra) e Tobe Hooper (a destra) |
Già solo citare le firme dei due autori che l'hanno realizzato dovrebbe solleticare l'attenzione dei più assidui appassionati del genere: niente meno che sua Maestà John Carpenter (se non sapete chi è....beh, chiudete pure questa pagina, non fà per voi!), qui in veste di regista dei primi 2 episodi nonché di attore (nella parte del simpatico anfitrione che ci introduce i racconti del film) e "mister Texas Chainsaw Massacre" Tobe Hooper (anche lui fà un breve cameo nel finale del film) che dirige l'episodio-contenitore che apre il film, introduce le tre storie e chiude la pellicola, e il terzo racconto.
Il film si struttura con un episodio-contenitore, "L'obitorio" , che fà da cornice introduttiva e collegante ai tre racconti interni, in cui un sinistro medico legale (John Carpenter), girovagando in un obitorio, si sofferma a raccontarci le atroci morti dei cadaveri che si trovano nei cosiddetti "body bags", i sacchi di plastica neri usati dalle forze dell'ordine per impacchettare le vittime da morte violenta (incidenti, omicidi e compagnia brutta).
Meraviglioso Carpenter, che gigioneggia davanti alla cinepresa diretta dal co-regista Tobe Hooper, nella parte di una specie di "Guardiano della Cripta" (per me è l'elemento che più impreziosisce la pellicola)
Tratto dal primo episodio "La stazione di sevizio" |
Il primo racconto si intitola "La stazione di servizio", in cui una giovane donna (Alex Datcher) impegnata nel turno di notte in una stazione di servizio sperduta nella provincia americana, finisce nel mirino di un pericoloso serial killer (Robert Carradine) in vena di far stragi; a dirigere è Carpenter, ed è una storia in stile "Halloween", con il classico serial killer simil-Michael Myers, che incede con estrema cattiveria ed è sempre pronto ad avventarsi sulla propria vittima, anche quando sembra ormai abbattuto (d'altronde è una regola ferrea nei film del maestro Carpenter non voltar mai le spalle all'assassino che sembra essere morto per terra...). Numerosi e gustosi i vari camei, da Wes Craven (altro nome la cui non conoscenza comporta l'abbandono immediato consigliato da questo blog), Sam "Evil Dead" Raimi e David Naughton, famoso ai più come il lupo mannaro americano a Londra. Un micro film tutto da gustare, senza tanta originalità ma comunque un classico che funziona sempre.
Tratto dal secondo episodio "Hair" |
Il secondo episodio è "Hair", con protagonista un uomo di mezza età (Stacy Keach) ossessionato dalla calvizie che lo sta avvilendo, e che non esita a sperimentare una nuova, formidabile cura, ad opera di un fantomatico luminare nella ricrescita dei capelli...un trattamento che gli riserverà una spiacevole sorpresa...a mio avviso, questo è l'anello debole di tutto il film, forse troppo dissacrante e ironico, ma anche tremendamente inverosimile e a tratti al limite della parodia; male non sarebbe se il ritmo fosse più incalzante, invece il tutto procede in modo troppo monocorde, pur pregiandosi di un'ottima performance di Keach, grottesco al punto giusto (anche se, come ho letto in vari altri siti, molti la pensano esattamente l'opposto di me e colgono in questo l'episodio più riuscito e originale); è ancora Carpenter alla regia, anche se pare che in realtà a firmare non accreditato la regia sarebbe stato Larry Sulkis (sinceramente, non ho idea di chi sia).
Tratto dal terzo episodio "Eye" |
Nel terzo e ultimo episodio, intitolato "Eye", una stella del baseball (Mark Hamill, il Luke Skywalker della prima trilogia di "Guerre stellari") ha un terribile incidente automobilistico in cui perde l'occhio destro, e con esso la sua promettente e sicura carriera; per scongiurare tale evento, ricorre ad un miracoloso trapianto...per sua sfortuna però, il nuovo occhio apparteneva ad uno psicopatico assassino che aveva subito ogni sorta di sopruso dalla madre, ed insieme all'occhio, l'atleta si ritrova anche le terribili visioni dei ricordi vissuti dal padrone originario del bulbo oculare...dopo la discesa del secondo episodio, ecco che il film s'impenna e decolla col terzo, fulminante racconto, diretto da Tobe Hooper, con un inedito e agghiacciante Hamill psicotico e disturbato come non mai, vittima di visoni da incubo, lasciato a combattere contro una parte stessa del suo corpo; e una parte parecchio delicata: negli horror, quando si toccano gli occhi, l'effetto è sempre assicurato! Forse dei tre, questo è quello che tiene la tensione e il ritmo in un costante crescendo in modo migliore, regalando anche delle buone dosi di splatter improvviso.
Ok, nel suo complesso, "Body Bags" non sarà uno di quegli horror indimenticabili, su questo non posso dire nulla...però ha quel sapore dissacrante, divertito, semplice che molti altri cosiddetti "filmoni di paura" coevi manco si sognano di avere! E' il classico filmetto da "serata Zio Tibia", perfetto se visto in allegra compagnia, nelle calde serate estive (purtroppo ancora ben lontane...); ricco di strizzate d'occhio agli appassionati e qualche scossone sparpagliato qua e là (ma senza grossi shock) e impreziosito dai numerosi cameo di vari personaggi del mondo dell'horror su celluloide; insomma, può regalare una buona oretta e mezza di divertimento!
E d'altronde, di Carpenter non si butta via niente.....se poi viene affiancato da un Tobe Hooper scatenato come poche altre volte, beh: il cocktail del Cult è bello servito!
Il film intero in streaming su YouTube
(guardatelo prima che venga inevitabilmente oscurato!)
(guardatelo prima che venga inevitabilmente oscurato!)
Buona visione e al prossimo Cult da riscoprire!
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RispondiEliminaLa tua recensione mi è piaciuta e mi trovi concorde sul fatto che il secondo episodio è quello meno riuscito, anche se, come hai giustamente riportato, viene da alcuni ritenuto anche il più originale.
RispondiEliminaP.D.F.