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Dylan Dog, l'horror, il cinema e tutto ciò che ruota attorno all'universo dell'Indagatore dell'Incubo!

martedì 19 aprile 2011

Il film horror più importante della storia del cinema




SONDAGGIO CHIUSO!!! 
guarda i risultati nel link qui sotto



Quando ho aperto questo blog ho provato a lanciare una specie di mini-sondaggio personale, dove invitavo a scegliere qual'è per voi il film del genere horror che ha lasciato il solco più profondo nella storia del cinema orrorifico, partendo da una "top ten" che ho stilato basandomi un pò su quelli che vengono comunemente indicati come i capisaldi del genere da sempre, seguendo una vasta bibliografia di cui dispongo e svariati siti specializzati e non, un pò anche (ed inevitabilmente) su un mio gusto personale, che d'altra parte è impossibile mettere completamente da parte (anche se ci sarebbero titoli che per me meriterebbero di stare in top ten ma che ho preferito non mettere, per non trasformarla in una classifica troppo personale, cercando così di mantenermi il più oggettivo possibile).
Il sondaggio lo trovate in testa al blog, ora elenco i film prescelti più dettegliatamente, con locandine, qualche immagine e informazioni più approfondite, inserendoli rigorosamente in ordine cronologico:

NOSFERATU IL VAMPIRO
(Nosferatu: Eine Symphonie des Grauens)
regia: F.W. Murnau  -  produzione: Germania, 1922
Generalmente riconosciuto come il primo, vero, grande film dell'orrore, nonchè uno dei capolavori assoluti della storia del cinema mondiale, una vetta inarrivabile del grande cinema espressionista tedesco degli anni venti, regolarmente inserito in quasi tutte le classifiche dei film più importanti di sempre. Ha creato l'horror cinematografico, raccontando per primo l'immortale storia del Conte Dracula narrata nel romanzo di Bram Stoker, ma senza averne acquisito regolarmente i diritti; pertanto Murnau cambiò storia e personaggi (per esempio, il vampiro si chiama Orlock), cambiandone anche i tratti essenziali, ma questo non bastò a placare le ire della vedova di Stoker, che intentò causa al regista tedesco e chiese, ed ottenne, che la pellicola venisse distrutta in tutte le sue copie esistenti. Fortunatamente per tutti noi, già negli anni venti esisteva la pirateria, e così, grazie a chi tenne nascosta la propria copia preservandola dall'ordine di distruzione, questo capolavoro insuperabile del muto è arrivato fino a noi, con tutta la sua forza e la sua suggestione.    Epocale.
    
 

FRANKENSTEIN
(Frankenstein)
regia: James Whale  -  produzione: USA, 1931
Il più importante degli "horror movies" degli anni Trenta, l'epoca d'oro per il lancio definitivo del genere, con i capolavori "Dracula", "La Mummia", "L'Uomo Lupo" e appunto il toccante "Frankenstein" di James Whale, vero gioiello dell'allegra compagnia dei "Mostri Universal" (cui seguirà "La Moglie di Frankenstein" sempre di Whale, considerato a ragione il miglior sequel mai realizzato, l'unico che riesce a superare in bellezza, ma non in successo, il capostipite). Una pellicola grandiosa che mantiene intatto tutto il suo fascino anche ottant'anni dopo la sua realizzazione, grazie alla geniale arte di Whale che si eleva di gran lunga rispetto agli altri classici ad esso contemporanei già citati; ma indubbiamente, gran parte dell'immenso successo ottenuto fu dovuta senz'altro alla straordinaria e a tratti commovente interpretazione della Creatura messa in scena dall'allora sconosciuto Boris Karloff, che diede "vita", insieme al leggendario truccatore Jack Pierce, alla più importante maschera del mondo fantastico del '900.    Immortale.
   

LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI
(Night of the Living Dead)
regia: George A. Romero  -  produzione: USA, 1969
Un giovane cineasta esordiente, con una pellicola indipendente a bassissimo costo, senza alcun nome di richiamo (anzi, con un cast di attori per la gran parte formato da non professionisti del mestiere "arruolati" sul posto), per di più in bianco e nero, crea un capolavoro di grandissimo successo mondiale, che rivoluziona tutto un genere, creando di fatto il "nuovo horror contemporaneo", spazzando via il gotico di ambientazione ottocentesca che da sempre aveva dominato. Il perché questo trionfo? Semplice: "La notte dei morti viventi" distrugge tutti gli stilemi canonici (primo fra tutti, la figura dell'eroe protagonista su cui il pubblico può contare; qua il protagonista sbaglia praticamente tutto, dall'inizio alla fine!), trasportando l'orrore nella vita quotidiana e offrendo al pubblico tutto ciò che nessun altro aveva mai avuto il coraggio di offrire: cannibalismo, matricidio, un sottintenso incesto tra fratello e sorella, figli che uccidono e divorano i genitori, la "famiglia americana" metaforicamente e materialmente fatta a pezzi, la questione razziale in primo piano (in realtà non propriamente voluta dal regista: il protagonista è di colore, ma la scelta ricadde su Duane Jones, l'attore che interpreta Ben, solo perchè fu il provino più convincente, come ammise lo stesso Romero in seguito) e nessun lieto fine, deliziandoci con il più beffardo e spiazzante finale mai visto!   Leggendario.
   

L'ESORCISTA
(The Exorcist)
regia: William Friedkin  -  produzione: USA, 1973
Dopo l'enorme, quanto inaspettato, successo mondiale di una pellicola indipendente quale "La notte dei morti viventi", le major Hollywoodiane si rendono conto che il genere horror non è un sottogenere da associare come importanza al cinema hard, ma una una macchina fabbrica-soldi come poche altre. E la risposta non si fà attendere. Il risultato è questo splendido kolossal della paura (che ottenne quell'anno 10 nomination agli Oscar), con un cast stellare (in particolre Max von Sydow, attore feticcio di Ingmar Bergman, nei panni del vecchio esorcista), una solida regia (Friedkin fresco di Oscar per "Il braccio violento della legge"), una indimenticabile quanto terrificante Linda Blair nella parte della bambina posseduta dal Diavolo, e una gigantesca operazione di promozione commerciale che ne fà il primo, vero, grande film-evento, uno di quelli di cui si sa già tutto mesi e mesi prima della sua uscita; di solito si risolvono in clamorose delusioni, poche volte invece ne escono dei classici indimenticabili. Fortunamente, "L'esorcita" fà parte di questi ultimi.   Terrificante.
   

NON APRITE QUELLA PORTA
(The Texas Chainsaw Massacre)
regia: Tobe Hooper  -  produzione: USA, 1974
Basandosi sulla vicenda di uno dei più sconvolgenti fatti di cronaca nera della storia degli Stati Uniti, la storia dell'omicida Ed Gein (lo psicopatico che uccise la madre e un'altra anziana signora e ne conservò i resti nella propria casa; inoltre, lo stesso fatto di cronaca ispirò a suo tempo il celebre romanzo di Robert Bloch "Psycho", da cui dobbiamo il capolavoro di Hitchcock, e più tardi anche il romanzo di Thomas Harris, ed annesso film-cult di Jonathan Demme, "Il silenzio degli innocenti"), Tobe Hooper crea il suo "masterpiece" di sempre, dando vita al leggendario personaggio mascherato "Leatherface" (in italiano "Faccia di Cuoio"), con tanto di roboante e insanguinata motosega, esponente di spicco di una laida e perversa famiglia di cannibali texani. All'epoca della sua uscita fu accusato da alcuni di essere uno "Snuff-Movie", cioè un film in cui gli attori vengono torturati e uccisi veramente, contribuendo a creare attorno a questa pellicola l'aura di film-cult assoluto.   Sporco e cattivo.
   

SUSPIRIA
regia: Dario Argento  -  produzione: Italia, 1977
Dopo aver ottenuto un grande successo di pubblico e critica con i suoi primi thriller (la "trilogia animale" composta da "L'uccello dalle piume di cristallo", "Il gatto a nove code" e "Quattro mosche di velluto grigio", seguita dal capolavoro assoluto "Profondo rosso"), Dario Argento decide di abbandonare completamente le tematiche razionali e realistiche del "giallo-thriller" e si lancia a capofitto nell'horror puro e sfrenato, mettendo al servizio di quest'opera tutta la sua sfvavillante arte visionaria e il proprio talento tecnico e innovativo. Il risultato è una straordinaria "favola nera", che si tinge dei colori intensi e avvolgenti della fotografia di Luciano Tovoli, con tanto di bosco oscuro, streghe malvagie e senza pietà, malefìci e tanto, tanto sangue! Argento porta all'estremo i "delitti coreografati" che grande successo avevano ottenuto nelle pellicole precedenti (in particolare "Profondo rosso"), realizzando scene di violenza ancora dure da sopportare oggi (valga per tutti il primo doppio omicidio che apre il film). In Italia, se diciamo "Dario Argento", il primo film che salta sulla bocca di tutti è "Profondo rosso"; nel resto del mondo, non ci sono dubbi: quel titolo è "Suspiria".   Malefico.
   

HALLOWEEN  La notte delle streghe
(Halloween)
regia: John Carpenter  -  produzione: USA, 1978
Alla sua terza opera, John Carpenter (il più grande regista di genere che abbia mai calpestato il pianeta terra, secondo me) realizza quello che rimarrà il suo più grande successo commerciale, un piccolo film costato a malapena 300.000 dollari e che arriverà ad incassarne più di 70 milioni (cifrà che ne fece, fino all'arrivo di "The Blair witch project", il più alto successo in rapporto spesa/incasso), un film che ha creato un intero sottogenere, il cosiddetto "Slasher" (tipici horror-movies in cui un assassino, prevalentemente mascherato, perseguita ed uccide giovani adolescenti, fino allo scontro finale con l'ultima vittima-eroina, solitamente la ragazza bruttina e vergine di turno), oltre ad una lunga serie di seguiti, di remake e di mediocri (a volte pessime) imitazioni, primo fra tutti il di poco successivo "Venerdì 13". Un film praticamente perfetto, una macchina della tensione che non perde colpi dalla prima all'ultima inquadratura, con un Donald Pleasence/Dr. Loomis da leggenda, e una esordiente, ma già grintosa, Jamie Lee Curtis/Laurie Strode, che deve a questo film la propria carriera. Senza dimenticare lui, "the Shape", l'ombra della strega, Michael Myers (il migliore in assoluto fra tutti quelli visti poi, tra sequel e remake RobZombiani).   Pietra miliare.
   

SHINING
(The Shinig)
regia: Stanley Kubrick  -  produzione: USA, 1980
Prima ed unica (purtroppo!!!) incursione nel mondo dell'orrore del Genio, il più grande regista mai esistito nella storia del cinema, Stanley Kubrick, che decise di portare sullo schermo il best-seller del più importante scrittore horror contemporaneo, Stephen King; come poteva non uscirne un capolavoro?!? Praticamente impossibile. Se poi al già strabiliante duo Kubrick/King ci aggiungiamo un istrionico, inarrestabile, schizzofrenico come non mai e incommensurabile Jack Nicholson, allora gli ingredienti dell'indimenticabilità ci sono tutti. Angoscia, disagio, claustrofobia, senso di minaccia incombente, paura allo stadio puro, tensione costante e paranoia: questi gli stati d'animo che da anni accompagnano gli spettatori di tutto il mondo che si trovano di fronte alla vicenda dell'Overlook Hotel e dei suoi spettri. Basta solo elencare alcune delle sequenze memorabili che si sono doverosamente conquistate un posto al sole nella storia del cinema: la cascata di sangue che fuoriesce dagli ascensori, il piccolo Danny col triciclo per i corridoi dell'albergo, le gemelline che chiedono all'unisono "Vieni a giocare con noi?" e tutta la sequenza con Nicholson armato di ascia ("Sono il lupo cattivo!").   Gelidamente perfetto.
   

LA CASA
(The Evil Dead)
regia: Sam Raimi  -  produzione: USA, 1982
Un bosco minaccioso e desolato, un cottage sperduto, cinque giovani ansiosi di fare una gran brutta fine, un libro maledetto con antiche maledizioni sumere, trucchi ed effetti speciali talmente artigianali e finti da risultare divertenti e dissacranti, a dispetto dei tragici e raccapriccianti eventi che ci vengono raccontati, un regista alle primissime armi pieno di estro e fantasia, pronto alle più spericolate peripezie con la macchina da presa (e che lo porteranno in seguito al mega-successo mondiale della trilogia di "Spiderman"), un giovane ma già incisivo Bruce Campbell che ci regala uno dei più divertenti protagonisti del mondo horror-fantastico (anche se la parte più bella della sua carriera risulterà quella di un Elvis redivivo nel recente stra-cult "Bubba Ho-Tep"), una storia che parte per voler spaventare nel più classico dei modi, ma che finisce soprattutto col divertire, usando lo stile dei cartoon iper-violenti e folli di Tex Avery....tutto questo è "The Evil Dead" ("La Casa" da noi). Assolutamente imperdibili anche i due sequel (da non confondere con la lunga sequenza di film intitolati "La Casa" 3,4,5 ecc.. che altro non sono che sottoprodotti italiani nati sulla scia del successo di questo film!), "La Casa 2" (un remake dell'originale con più soldi) e lo scatenato "L'armata delle tenebre", autentica commedia nera ambientata nel Medioevo. Il tutto rigorosamente targato Sam Raimi.   Scatenato.
   


NIGHTMARE  Dal profondo della notte
(A nightmare on Elm Street)
regia: Wes Craven  -  produzione: USA, 1984
Uno sporco maglione a righe rosse e verdi, un cappellaccio calato sugli occhi, il volto e il corpo ricoperti da terribili bruciature e un guanto corredato da lunghe lame affilate, come fossero artigli: così il professor Wes Craven immaginò e diede vita cinematografica nel 1984 a quello che negli anni a seguire sarebbe stato destinato a diventare il più famoso e amato "villain" della storia del cinema degli ultimi trent'anni: il terribile Freddy Krueger, serial killer che colpisce i figli dei suoi assassini là dove i genitori non possono proteggerli, nei meandri del mondo dei sogni e degli incubi. La popolarità raggiunta dal personaggio interpretato da Robert Englund raggiunse livelli tali da dar vita ad uno dei serial horror più prolifici e duraturi, anche se il killer spietato e di poche parole del primo episodio firmato Craven ha via via ceduto il passo ad un autentico mattatore della scena, trasformandosi in un personaggio protagonista assoluto, simpatico al pubblico e per cui si finisce sempre per tifare, a discapito delle insipide vittime adolescenti che gli si parano davanti di episodio in episodio. Pur essendo pregevoli da un punto di vista tecnico, nessun seguito però, compreso il recente remake senza Englund, ha saputo ricreare quella perfetta miscela di terrore e visionarietà che il capostipite ha regalato e regala tuttora agli spettatori di tutto il mondo.   Onirico.
   


ECCO I RISULTATI FINALI!!!

   

domenica 17 aprile 2011

(Forse) il vento è cambiato....



3 - 0....e tanti saluti!

2 - 0......e ancora, di nuovo, a casa i polli!!!

E ANDIAMO!!!!!
(giorno per giorno, con calma e sangue freddo, incrociando le dita...)

E dopo il risultato del posticipo, una piccola aggiunta è d'obbligo, direi.....
Napoli - Udinese    1-2
VAI!!! PROTESTA ORA!!!!!



mercoledì 13 aprile 2011

Ma perchè? No, dico sul serio: PERCHEEEEEE'!!!!!?????

Perchè?
Per quale cazzo di motivo?
Con quale cazzo di giustificazione?
Perchè nei cinema qua dove vivo io, a Viareggio, restano in programmazione per più e più settimane i film-stronzate come "Amici miei - come tutto ebbe inizio", "Nessuno mi può giudicare" o i film di Checco Zalone (di cui non voglio nemmeno citare il titolo) addirittura per più di un mese, e un cazzo di film di quel fottutamente geniale regista che risponde al nome di John Carpenter (autentico "Dio in Terra" del cinema di genere, forse il più grande che ci sia mai stato, da considerare al pari di nomi blasonati come Alfred Hitchcock o Stanley Kubrick) non c'è verso di poterlo vedere? No dico, vi pare giusto?!?
IO VOGLIO VEDERE "THE WARD - IL REPARTO" AL CINEMA!!!
E senza dover per questo "emigrare" in altre città!!!
Ma ormai è già troppo tardi, il film è già praticamente scomparso dalle sale della provincia di Lucca, forse non c'è nemmeno mai arrivato....perchè devo essere costretto a vedere un film che mi piace su Megavideo e non posso godermelo in sala? E poi hanno il coraggio di farmi pagare il biglietto 1 euro in più per guardarmi quelle merdate di finte commedie italiane schifose bastarde?
Ma io vi vado in culo, brutti stronzi!!!
Per l'ennesima volta, la nostra distribuzione cinematografica nazionale si è dimostrata come una delle peggiori e meno professionali del MONDO: ingolfano le sale con un gruppetto di 5-6 pellicole come gli pare a loro (e in questo ristretto gruppo di eletti c'è sempre posto, ma sempre, per i prodotti altamente scadenti della produzione De Laurentis, dal cine-panettone al cine-uovo di pasqua, fino al cine-cocomero....mi fanno proprio schifo!!!) e le produzioni, italiane o straniere che siano, che non godono della pubblicità, del gossip o del franchise di alto impatto, finiscono inevitabilmente nel dimenticatoio, primi fra tutti i film Horror-Thriller-Fantastici.
O magari, in nome di De Sica, Verdone o Merda-Zalone, tutti gli altri film, anche di grande importanza internazionale, vedono le loro uscite slittare senza pietà, in barba a chi segue veramente il cinema e i suoi prodotti e non ci va solo per il panettone o altre cagate di moda del momento; come dimenticare le uscite, in ritardo di un mese, di tutta la trilogia de "Il signore degli anelli", o l'ancor più clamoroso slittamento di "Avatar", che vide l'Italia come l'ultimo paese del mondo (proprio l'ultimo, esatto!) in cui il kolossal di Cameron vedeva la luce della sala 3D...il tutto fatto in nome del "non disturbare i cine-panettoni De Sica-Boldi o i cine-calza-della-befana Verdone & Co."
Via, basta, mi fermo qui sennò comincio ad insultare seriamente qualcuno! E intanto comincio ad aspettare il film di Carpenter on-line....però, che gran tristezza!!!

Trailer italiano di "The Ward - Il Reparto" di John Carpenter

giovedì 7 aprile 2011

I Cult da riscoprire: "Il ritorno dei morti viventi" (Dan O'Bannon, 1985)

"IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI"
(The return of the living dead)
Regia: Dan O'Bannon
Produzione: USA, 1985
Durata: 91 min.
Cast: Clu Gulager, James Karen, Don Calfa, Thom Mathews, Beverly Randolph, Linnea Quigley

Inutile girarci tanto attorno: il miglior film di zombi degli anni Ottanta. Romero compreso.
E proprio dello spirito degli "eighties" la pellicola appare satura fino al midollo! E' tutto anni ottanta: le musiche (stratosferiche!), l'atmosfera ultra-pop-punk, il ritmo serrato e scanzonato, i personaggi sopra le righe, l'irriverenza; quest'ultima, però, che non scade mai nella demenzialità involontaria, o imbarazzante, che si vede in molti altri esempi, anche recenti. Il film di Dan O'Bannon (sceneggiatore dell'immortale capolavoro di Ridley Scott "Alien", ma anche co-autore del primissimo film dell'amico e compagno di università John Carpenter, "Dark Star") non vuole ne far ridere per forza, ne far paura per forza; eppure riesce, seppur lievemente, a far fare entrambe le cose, inserendosi perfettamente nel filone delle "Horror-Comedy" che grande spolvero ebbero in quel periodo (vedi ad esempio "Ammazzavampiri" o il superlativo "Evil Dead 2"), con un divertente susseguirsi di situazioni al limite estremo del farsesco, ma senza mai travalicare quel solco oltre il quale si rischia di sprofondare nelle "cagata pazzesca" fantozziana. Ma una cosa la fà alla grande, altrochè lievemente: divertire, eccome!

"Siamo tornati!!!"  La scena della resurrezione in massa dei morti viventi nel cimitero
La trama:
la storia si svolge tutta nell'arco di un giorno; tutto accade tra un'azienda di forniture mediche, un'agenzia di pompe funebri e l'antistante piccolo cimitero. E' sera, il week-end è alle porte, e nella Uneeda, azienda di forniture mediche per università e forze armate, si sta per chiudere i battenti; il vecchio impiegato Frank (uno strepitoso James Karen) sta insegnando il mestiere al neo-assunto magazziniere Freddy, tra scheletri, protesi,"mezzi cani"(!) e cadaveri tenuti in fresco nella cella frigorifera (uno solo in verità, da usare per studi medici nelle università o per test di armi dell'esercito). Alla domanda del giovane Freddy: "Qual'è la cosa più strana che sia mai capitata qui Frank?", ecco che parte la storia del film...

La prima apparizione dello zombi mummificato all'interno del barile dell'esercito

Per farla breve, la trama parte dal presupposto che la storia narrata anni fa da George A. Romero nel celeberrimo "La notte dei morti viventi" fosse in realtà ispirata ad un fatto realmente accaduto: nel 1968, in un laboratorio militare dove si stava progettando un agente chimico defoliante per piantagioni di marijuana, la trioxina 204, si verificò una fuga del gas che causò la riattivazione celebrale dei cadaveri contenuti nell'obitorio militare; al giovane cineasta di allora, testimone dell'accaduto e ispirato da questo fatto per trarne una trama raccapricciante per il suo lavoro, fu però imposto di non raccontare i fatti così come erano accaduti, pertanto Romero fu costretto a cambiare la trama del suo film horror. Nel frattempo, i barili stagni in cui i cadaveri rianimati erano stati sigillati furono inviati per sbaglio, anzichè ai laboratori militari per essere studiati, prorpio alla Uneeda, la quale non denunciò l'accaduto temendo le ripercussioni che una scoperta del genere avrebbe procurato alla ditta. "E così tutto rimase segreto...."
Ovviamente, una volta raccontata questa incredibile vicenda, il vecchio Frank non può fare a meno di mostrare ad un incuriosito Freddy uno dei fantomatici barili, con tanto di cadavere mummificato al suo interno.
Ed altrettanto ovviamente, i due non riescono a fare a meno di provocare la rottura del suddetto barile, causando una nuova fuga del terribile gas rianimatore di cadaveri (qualunque tipo di cadavere, anche le farfalle imbalsamate appese al muro che tornano a sbattere le ali, o i "mezzi cani" che cominciano a sbainare sinistramente)
E poteva il gas, nel suo propoagarsi in tutta la superficie della ditta, non finire sul cadavere conservato nella cella frigorifera?!?
E ancora: una volta annientato e fatto a pezzi il morto rianimato (scordatevi di distruggere il cervello: stavolta non basta!) e bruciato nel forno crematorio delle pompe funebri, dove potevano finire i fumi tossici carichi di trioxina se non tra le lapidi e i crocefissi del vicino cimitero, risvegliando un vero e prorio esercito di affamati ed estremamente agguerriti mangia-cervelli!?

La testa dello scarnificato zombi risvegliato sta per fare una brutta fine...

Quello appena raccontato non è altro che il fulminante prologo di questo onesto e divertente "filmetto horror di serie B" , che prosegue allegramente con:
- cadaveri fatti a pezzi che continuano ad inseguire le persone (mai i morti ambulanti erano stati così tosti a tornare ad essere morti!) 
- morti viventi che si muovono come dei velocisti (scostandosi dagli zombi romeriani lenti e dinoccolati e anticipando di vent'anni quelli velocissimi di "28 giorni dopo" e "L'alba dei morti viventi"), ma non solo: qui parlano, non disdegnando uno spiccato senso del sarcasmo e di macabra ironia, e osservano una rigorosa quanto sopraffina dieta; non più tutto ciò che è carne, ma mirano solamente ad unica pietanza: il cervello!

"Cervello!!!"

- un gruppo di ragazzi ultra-punk, gli amici del giovane Freddy che, nell'aspettare la sua uscita dal lavoro, non trovano di meglio da fare che accamparsi nel vicino cimitero, per far festa tra le lapidi; ci regalano grandi momenti di divertimento e di nostalgia per gli splendidamente superficiali anni '80, primo fra tutti l'indimenticabile spogliarello di Trash (Linnea Quigley) sopra una tomba;

L'epocale spogliarello di Trash (Linnea Quigley) nel cimitero

- il ritorno di una scena un tempo classica nei (rari) film di zombi degli anni '30 e '40, ma che poi era andata completamente perduta nel ciclo romeriano e in tutti gli epigoni nati sulla scia dei suoi film, una sequenza che qui riacquista tutta la sua forza e il suo fascino, accompagnata dalla mitica canzone dei 45 Grave, "Partytime": ovvero, la resurrezione in massa di un esercito di morti viventi, che escono dalle loro tombe per reclamare la carne (anzi, il cervello) dei vivi!
(una curiosità: questa è la stessa scena che viene proiettata in un cinema all'inizio di "Fracchia contro Dracula")

"Risorgono!!!"

- e poi ancora: sangue a volontà che spruzza gioiosamente, cadaveri tanto finti da sembrare veri, zombi che rispondono alle radio di ambulanze ed auto della polizia appena assaltate chiedendo "mandate rinforzi" (tradotto: mandate altri succulenti cervelli da sbaffare!), una lenta e dolorosa trasformazione da vivi in morti viventi di Frank e Freddy, che si sono respirati a pieni polmoni la triossina all'inizio del film, fino ad arrivare all'amaro finale, con il rozzo quanto sbrigativo intervento militare, una volta scoperto che le "uova" che per anni anni cercato (i barili coi cadaveri) si sono schiuse, spazzando via tutto a suon di bombe: gli zombi, i nostri eroi sopravvissuti fino alla fine e tutto c'ho che gli sta intorno, con un contro-finale che lascia presagire l'inutilità dell'intervento armato.....

Frank (James Karen) e Freddy (Thom Mathews) ad un passo dalla zombificazione...

In un'ora e mezza assistiamo ad una carrellata di personaggi spettacolari: dal Freddy/Thom Mathews zombificato ed infuriato che cerca disperatamente l'adorata fidanzata Tina/Beverly Rundolph per divorargli il cervello, all'imbalsamatore Ernie/Don Calfa, dal principale della Uneeda Bud/Clu Gulager, allo spaventato ed eccezionale Frank/James Karen, senza tralasciare l'indimenticale, seppure in una parte minore, Trash/Linnea Quigley, ninfomane che fantastica sul miglior modo di morire ("...divorata da vecchiacci che mi mordono...mi sbranano..." e verrà ben presto accontentata!) prima di esibirsi in uno spogliarello al 100%...sexy e terrificante anche in zombi-version.

Un piccolo spuntino è quello che ci vuole!

Tutto questo condito da una strepitosa colonna sonora, che comprende oltre alla già citata "Partytime (Zombi version)" dei 45 Grave, anche "Dead beat dance" dei The Damned, "Burn the flames" di Roky Erikson (che accompagna la triste fine di Frank), "Take a walk" dei Tall Boys e lo splendido, fantastico tema principale del film, "The Trioxin Theme" (che per me resta la miglior colonna sonora mai sentita in uno zombi-movie!).

"IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI" di Dan O'Bannon. Un piccolo gioiello che non può mancare nella collezione di ogni vero appassionato del genere!!!

trailer originale 1:


trailer originale 2:


Faccio una piccola, ma gradita, aggiunta: girovagando per YouTube mi sono imbattuto in un incredibile "trattato filosofico", estrapolato da un appassionato del genere (ma mooolto appassionato!) sulla base di questo film, analizzando con una estrema quanto lucida intelligenza il pesante quanto serioso tema de "l'Orrore della Condizione Umana"...faccio i miei più sentiti complimenti a maDManIT per il lavoro svolto e inserisco ben volentieri il suo lungo video-trattato su "Il Ritorno dei Morti Viventi"!



Ed ecco anche il film completo in italiano direttamente su YouTube!