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martedì 5 febbraio 2013

Vota il miglior carro di I° categoria del Carnevale di Viareggio 2013!

VOTATE ANCHE VOI, NEL SONDAGGIO CHE CAMPEGGIA IN CIMA AL BLOG, QUAL'E' IL MIGLIOR CARRO DI PRIMA CATEGORIA DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO 2013!

Si può votare fino a mezzogiorno del 3 marzo, giorno in cui andrà in scena l'ultima grande festa del Carnevale di Viareggio 2013, con la proclamazione "ufficiale" di vincitori e vinti...il prescelto dalle giurie coinciderà col trionfatore di questo sondaggio?!
Potete votare uno o più carri, e fin tanto che il sondaggio sarà aperto potrete anche decidere di cambiare idea e modificare le vostre preferenze; non serve alcuna registrazione, è solo un gioco dettato dalla mia grande passione per le grandi opere di cartapesta....quindi, la domanda è la più semplice e scontata: QUALE CARRO (o quali carri) MERITEREBBE (o meriterebbero) DI VINCERE?


Ecco le otto costruzioni in gara quest'anno (in ordine alfabetico per autori)


MINOTAURO  (di Alessandro Avanzini)

Nel leggendario labirinto di Cnosso, il Minotauro Asterione, divino e feroce esseremostruoso, consuma ogni anno il tributo disangue che la città di Atene offre alla dominazione Minoica.
Il racconto prosegue con l'incursione a Creta del popolare eroe greco Teseo. 
Qui, raggiunto il palazzo reale, l'eroe Teseo, con l'aiuto di Arianna, sorellastra di Asterione, entra nel labirinto e sconfigge il Minotauro. La razionalità vince sull'istinto. 
Prosegue la storia narrando le vicende del rientro ad Atene di Teseo. 
In seguito il mito, tra favola e propaganda politica, ci racconterà delle gesta regali ed illuminate dell'Eroe: la federalizzazione dell'Attica, l'istituzione del Gran Concilio con lo scioglimento dei governi locali, la Corte Suprema, l'istituzione della moneta Ateniese: un eroe nazionale, finchè dalla protostoria minoica, risorge un essere. Un idolo potente, totalitario, cosmopolita, mascherato e bestiale, alla cui corte razzolano politici imbonitori di professione, europeisti per cinismo, massacratori della vita dei cittadini più deboli, alleati delle oligarchie economiche globalizzate. La bestia avida di denaro, fuori dal labirinto, incontra le sue vittime sacrificali. Proteggendosi con lo scudo della politica monetaria, fendendo colpi mortali con la sua bipenne, va mugghiando di democrazia.



POTERE IN MASCHERA  (dei Fratelli Bonetti)

“Nel decimo anniversario della scomparsa di Giovanni Lazzarini (in arte Menghino)
in accordo con i figli abbiamo deciso di ricordarlo sviluppando un suo vecchio
progetto. Un sogno nel cassetto di Menghino, quello di vedere realizzato il progetto che andremo a descrivere, un bozzetto che fu presentato al fine anni Ottanta e mai realizzato. 
Non avendo a disposizione l'originale ma solo una copia in bianco e nero, l'abbiamo interpretato nei colori come meglio credevamo nel rispetto del suo stile artistico. Alterità, ambiguità, inganno, sono gli ingredienti favorevoli alla sua arte.
Potere in maschera rispecchia in pieno il suo stile in cui la satira politica la fa da
padrona. Cinque sono i soggetti principali di questa costruzione che hanno un corpo da arpia (busto da pipistrello e code da serpente), un volto coperto da una maschera e un copricapo: vengono qui evidenziati il potere Ecclesiastico, quello della Monarchia, quello delle Forze Armate, della Magistratura e delle Multinazionali, in grado di esercitare forti pressioni sul potere politico per ottenere provvedimenti a proprio favore, specialmente in campo economico e finanziario, celandosi per l'appunto dietro una maschera per nascondere il proprio essere mostruoso e le loro intenzioni raccapriccianti, in cui i parlamentari fanno la parte dei burattini. 



LE NOZZE COI FICHI SECCHI  (di Massimo Breschi)

Si sposarono l'altr'anno per ridurre il danno, cosicché Napolitano al Professore diede la mano.
Fu l'Europa che lo impose per poter cambiare le cose, ma all'Italia quell'evento non portò gran giovamento, anzi avvenne che con Mario iniziò un nuovo calvario.
Il Paese fu invitato a pagar conto salato, e se come non bastasse festeggiò con altre tasse.
Nel Palazzo quell'unione scatenò un bel polverone, si allargò la gran famiglia, ma è un continuo parapiglia, quelli nuovi insieme i vecchi sono le nozze con i fichi secchi. 
Al Governo i matrimoni sono sempre ribaltoni, e le nozze al Parlamento sono spesso un fallimento, ora un bel cerimoniale l'hanno fatto al Quirinale. 
Per sapere com'è andata vi aspettiamo in Passeggiata, se sarà di male in peggio lo saprete da Viareggio, se sarà di peggio in male lo vedete al Carnevale.
Se pur piangere non resta dell'Italia in cartapesta, Burlamacco e le sue maschere vi invitano alla festa.




LA GUERRA DEI POVERI  (dei Fratelli Cinquini)

La guerra dei poveri è la guerra vista dal basso. 
La quotidianità vissuta da noi, poveri diavoli, che ogni mattina combattiamo la nostra battaglia per poter tornare a casa e far finta che tutto sia perfetto. 
Seduti nei nostri salotti sconfiggiamo le paure, protetti dalle nostre convinzioni e dai nostri idoli. 
Non vedo, non sento, non parlo.
L’indifferenza ci ucciderà.



FUCK THE AUSTERITY JAZZ BAND  (di Lebigre & Roger)

Là dove finiscono le parole, inizia la musica...


IL POLLAIO  (di Carlo Lombardi)

Il pollaio è la nostra vecchia Europa. Il Gallo rappresenta il dominio tedesco. Il
culmine di una politica il cui unico obiettivo è assoggettare il resto d'Europa al suo dominio politico ed economico, per mezzo delle istituzioni europee controllate a loro volta dai grandi potentati finanziari. Se mai dovesse accadere un simile scempio, sarebbe il colpo mortale alle democrazie europee.
Nel momento in cui un'entità sovranazionale controllasse i cordoni della borsa delle singole nazioni, il sistema elettivo e democratico non avrebbe più alcun senso di esistere, perché i politici nazionali perderebbero qualsiasi potere e sarebbe l'Europa a decidere quali settori economici finanziare e come.
I Polli sono le nazioni dell'Europa Unita. I polli siamo noi, prima pulcini e poi polli;
polli siamo polli e solo polli. 
Tutto sembrava ovvio e semplice, “ecco l'euro” dicevano “l'unione fa la forza”,
“affianchiamoci alle grandi potenze europee che risorgeremo”. La crisi
economica che stiamo vivendo oggi, è strettamente connessa alla mancata unificazione politica dell'Europa, vi è sicuramente del dolo sulla latitanza di iniziative finalizzate alla unione politica dell'Europa. L'unione politica si deve sviluppare attraverso la ricerca e la divulgazione di valori e interessi comuni,
con un unico collante: la solidarietà. E invece eccoci qui come dei polli dentro il
recinto, non abbiamo più libertà, ci comanda il gallo, dobbiamo crescere fino a
diventare noi galli ed essere autonomi. Alcuni polli non ce la faranno e saranno fatti arrosto, forse altri resisteranno, forse i pulcini vinceranno questa battaglia che non è quella reale ma la nostra fantastica storia del Carnevale viareggino, che ancora una volta ci farà vivere nuove emozioni, che rimarranno indelebili nei nostri cuori.



NON TI SCORDAR DI ME  (di Franco Malfatti)

Il carcere deve essere indubbiamente luogo di punizione ma allo stesso tempo anche di rieducazione, finalizzata al più o meno lontano reinserimento in società. Resta pur tuttavia ambiente malsano e sovraffollato di incessante attesa; tempi troppo ingiustificatamente lunghi servono per ottenere un giudizio... magari per sentirsi dire innocente. Ma gli anni passati dietro le sbarre come si possono riavere?
Ed il futuro come si può costruire? Spazzatura si è dentro e lo si continua ad essere anche fuori quando, riacquistata forse anche la libertà, si è catapultati in un mondo che non ti vuole, che ti ghettizza ed è pronto solo a sbatterti mille porte contro.
Quello che più uccide è poi alla fine l'indifferenza, quella che sperimentano ogni giorno sulla loro pelle migliaia di detenuti ed operatori carcerari, che dal carcere escono, purtroppo sempre più spesso, con i piedi davanti. Ma perché, alla fine, sia giornalisti che celebri giuristi si dimostrano indifferenti allo sfacelo del nostro sistema giudiziario? La giustizia non si riforma perché, forse, alla resa dei conti, è più utile così com'è e può essere utilizzata, all'occorrenza, per ridisegnare gli orizzonti politici, sempre troppo angusti, nel nostro paese.



MA IL CIELO E' SEMPRE PIU' BLU  (di Roberto Vannucci)

Ironicamente ispirato da una canzone del grande istrionico e ironico Rino Gaetano.
Chi non arriva alla fine del mese, chi è licenziato, chi ruba pensioni,
chi promette rimedi, chi ci regala la crisi, chi ci fa pagare le tasse,
chi fa politica per rubare, chi vota Berlusconi che sa di regime, chi vota Renzi che sa di false promesse, chi vota Grillo che sa di comico, e allora?
Non ci resta che innalzare, in questa specie di circolo sociale in cui viviamo e
che ci circonda, un ritornello, che tutti conosciamo e che un po' tutti ripetiamo.
Alzando il naso al cielo, uniti, insieme cantiamo e balliamo: ma il cielo è sempre
più blu.


Ed ora uno sguardo a tutte le opere di cartapesta sfilate al primo corso mascherato:


SIATE IL PIU' OGGETTIVI POSSIBILE......

.....E CHE VINCA IL MIGLIORE!!!

1 commento:

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